Gli hedge fund dei mercati emergenti hanno registrato un'impennata all'inizio del 2023, estendendo i rendimenti del quarto trimestre 2022, trainati dall'aumento dei tassi statunitensi e dalla persistente inflazione. L'HFRI 500 Emerging Markets Index ha infatti registrato un balzo del +4,9% a gennaio, con guadagni in tutte le esposizioni verso equity hedge e criptovalute, come riportato oggi con la pubblicazione dell'HFR Asian Hedge Fund Industry Report e dell'HFR Emerging Markets Hedge Fund Industry Report di HFR (Hedge Fund Research), leader mondiale nell'indicizzazione, nell'analisi e nella ricerca dell'industria globale degli hedge fund.
Gli hedge fund Emerging Markets hanno continuato a navigare nell'incertezza senza precedenti associata al conflitto in corso in Ucraina, con l'HFRI EM: Russia/Eastern Europe Index che è sceso dell'11,9% a dicembre 2022, portando il calo dell'intero 2022 a -40,3%; l'indice è invece cresciuto del 2,1% a gennaio 2023.
Secondo i dati di HFR, l'HFRI 500 Fund Weighted Composite Index, che comprende i fondi di mercati emergenti e sviluppati, ha registrato +2,2% a gennaio, risultato guidato dall'HFRI 500 Equity Hedge Index, che è salito del 3,7%, il secondo guadagno mensile più consistente da febbraio 2021. Il patrimonio totale degli hedge fund dei mercati emergenti ha iniziato il 2023 con una stima di 244,1 miliardi di dollari, in aumento rispetto al terzo trimestre del 2022 ma ancora lontano dal record di Aum di 276,4 miliardi di dollari registrato a fine 2021.
HFR evidenzia come anche gli indici regionali dei mercati emergenti abbiano registrato rendimenti positivi all'inizio del 2023: l'HFRI EM: Latin America Index è salito del 5,6% a gennaio dopo aver registrato un limitato +0,35% nel 2022, mentre l'indice HFRI EM: MENA ha fatto segnare +0,2% a gennaio, dopo un calo del 4,2% nel 2022. Il volatile HFRI EM: China Index ha registrato un balzo del +7% a gennaio, dopo il -19,3% del 2022. Il capitale totale investito in hedge fund asiatici è sceso a 125,3 miliardi di dollari alla fine del 2022, rispetto ai 138,8 miliardi di dollari di fine 2021.
"Gli hedge fund con un'elevata esposizione alle criptovalute nelle regioni emergenti, tra cui Corea, Russia, Cina e Medio Oriente (così come il Giappone), hanno registrato una forte ripresa dopo l'estrema volatilità e la storica dislocazione dovuta al crollo dell'FTX Exchange, con il volatile HFR Cryptocurrency Index che ha registrato un'impennata del +22,4% a gennaio; questo rendimento giunge dopo il crollo del 54% registrato dall'indice nel 2022", scrive HFR in una nota.
"L'estrema volatilità dei mercati emergenti è proseguita anche all'inizio del 2023, con esposizioni verso Asia e criptovalute in aumento grazie ai primi segnali di moderazione dell'inflazione e al ritmo degli aumenti dei tassi Usa. Gli hedge fund focalizzati sui mercati emergenti e sull'Asia hanno gestito efficacemente questa volatilità senza precedenti nel 2022 e hanno iniziato il 2023 con un forte posizionamento strategico", ha dichiarato Kenneth J. Heinz, Presidente di HFR, che ha poi proseguito: "Le tendenze all'instabilità bancaria si sono aggiunte all'incertezza macroeconomica e geopolitica, e i gestori emergenti continuano a posizionarsi per far fronte all'aumento del rischio associato a una recessione globale, nonché a una forte ripresa dalle dislocazioni delle criptovalute. Le principali istituzioni e gli investitori globali che cercano di preservare il capitale e di esporsi in modo opportunistico a questi trend probabilmente aumenteranno le esposizioni agli hedge fund specializzati su mercati emergenti e criptovalute fino alla metà del 2023 come meccanismi di accesso a queste potenti dinamiche di mercato".