Dove trovare profitti nei mercati azionari e obbligazionari nel 2016? A questa domanda hanno cercato di dare risposta gli esperti di Ram Active Investments che, intervenuti nel corso di un evento organizzato dalla stessa società di gestione ginevrina, hanno fornito il proprio outlook per il prossimo anno.
Secondo le analisi macroeconomiche fornite da François Savary, economista indipendente invitato da Ram Active Investments, il 2016 dovrebbe essere ancora un anno di transizione in cui ci si attende una bassa crescita mondiale. "Sebbene non possiamo escludere del tutto il rischio di uno scenario deflattivo, per il prossimo anno rimaniamo moderatamente positivi”, ha spiegato Savary sottolineando come recentemente vi sia stata una leggera contrazione dell'attività manifatturiera globale: “Gli indici Pmi regionali sono scesi nel corso del 2015 e ora sono vicini a 50 punti percentuali. Per il 2016 ci aspettiamo l’inizio della politica di normalizzazione della Fed e la prosecuzione, soprattutto da parte della Bce, dei programmi di quantitative easing”. Savary ha poi precisato come nell’investimento equity si debba essere selettivi e palesato la propria preferenza verso i titoli azionari europei e per quelli giapponesi “poiché offrono le opportunità relative più interessanti. In uno scenario economico di transizione, all’interno dell’asset allocation di un portafoglio bilanciato vi dovrebbe essere una quota del 40/55% di equity. Come strategie d’investimento, vedo con favore le allocazioni long nell’azionario in maniera opportunistica, nelle convertibili, nell’high yield europeo/statunitense e nelle strategie Equity long/short”, ha continuato Savary.
Per quanto riguarda l'azionario, in un contesto mondiale caratterizzato ancora da una bassa crescita economica e da bassi tassi d'interesse, l'importanza della componente income è sempre più importante. Di questo ne è convinto Thomas de Saint Seine, Ceo & senior equities fund manager di Ram Ai: "Generiamo income sia dall’attività di share buyback sia dalla parte dividend yield. Nel lungo periodo un'allocazione in titoli con un elevato dividendo e in low beta stock tende a sovraperformare”. de Saint Seine, inoltre, ha precisato che l’approccio shareholder yield può essere usato per integrare in modo efficiente le income strategy in un’allocazione azionaria sui mercati sviluppati, ma anche per mitigare i rischi nell’investimento nei mercati emergenti. “Le società che distribuiscono elevati dividendi solitamente sono anche quelle più solide e in grado di resistere meglio a condizioni avverse di mercato”.
Infine, Richard Yang, senior portfolio manager per il Ram Asia Bond Total Return Fund presso Nexus Investment Advisors Limited (Hong Kong), è intervenuto sul tema credit spiegando come il mercato asiatico sia ancora attraente e foriero di opportunità. "L'Asia è ancora una storia interessante", ha affermato Yang. "Negli anni vi è stato un cambiamento nella composizione della base di clientela, oggi rappresentata principalmente da investitori locali (essi costituiscono il 70% della domanda di nuove emissioni di credito asiatico) che hanno contribuito alla stabilità del mercato dell'Asian credit. I tassi di default asiatici rimangono bassi rispetto sia ai mercati emergenti che a quelli sviluppati”, ha concluso Yang.